Un’azienda certificata B Corp …che non sapeva di esserlo
D’orica interviene al workshop di Confindustria sul tema “Le certificazioni nel settore orafo”: “Oggi la sostenibilità imprenditoriale è troppo spesso di facciata”
“Quando fondammo D’orica, ‘sostenibilità’ era solo uno dei tanti vocaboli della lingua italiana. Oggi questo termine è tra i più abusati, soprattutto in ambito imprenditoriale: troppo spesso se ne parla con l’interesse principale di ritagliarsi una fetta di mercato, un ecologismo di facciata definito, giustamente, ‘greenwashing’ ”. Il workshop “Le certificazioni nel settore orafo: esperienze imprenditoriali a confronto” realizzato il 29 giugno scorso dalla Sezione Orafa e Argentiera di Confindustria Vicenza in collaborazione con Federorafi, è stato per Giampietro Zonta l’occasione per puntualizzare alcuni concetti.
“Ci fu chiaro dal principio che, per realizzare la nostra visione di azienda, avremo dovuto portare al suo interno i valori della nostra famiglia e dunque un concreto rispetto per le persone e per l’ambiente. Di qui la necessità di dichiarare il business D’orica in modalità Benefit e, come logico passo successivo, certificarla secondo i parametri B Corp. Accadde che, 5 anni fa, ci venisse a trovare in azienda il manager di un’azienda orafa; una volta terminata la visita, l’ospite ci informò che possedevamo tutti i requisiti per ottenere questa certificazione internazionale, ottemperando, già allora, le performance ambientali e sociali normalmente richieste dall’ente no profit B Lab. B Corp era per noi un termine nuovo: familiare era invece la filosofia che sottendeva, applicando già da tempo la metodologia di analisi della sostenibilità Slca (Sustainable Product Life Cycle Assessment), la quale ha messo in luce un modus operandi virtuoso, superiore addirittura delle aziende B Corp attive nei settori Tessile e Alimentare. L’ottenimento della certificazione B Corp nel 2019 – così come il rinnovo conferitoci quest’anno – sono solo la conferma di un’identità nella quale ci riconosciamo pienamente”.
Le parole, si sa, sono importanti, e con esse il significato che si portano appresso: “Il 75% del valore aggiunto dei gioielli D’orica richiede notevoli abilità artigianali – ha inoltre spiegato Zonta – ma ‘artigianalità’ non significa approssimazione, anzi, essa necessita ancor più il controllo dei processi standardizzati, ed è quindi fondamentale fornire al cliente, nero su bianco, una certificazione e le documentazioni che attestino l’intenzione dell’azienda nel tenere costantemente monitorati e rivolti all’auto-perfezionamento i propri processi produttivi”.